Poltrona: dialoghi invisibili tra uomo e animale
Il rapporto uomo animale è sempre stato oggetto di studio, ispirazione per poeti e scrittori fin dai
tempi più remoti.
Del mondo animale ci si è serviti quasi sempre come metafora della natura umana e gli animali
sono stati protagonisti di racconti in cui divenivano l’incarnazione archetipica dei vizi dell’uomo.
Insomma, il legame tra l’essere umano ed il mondo animale è, e resterà indissolubile.
Cani, gatti e non solo, alleviano la solitudine e diventano compagni di vita insostituibili.
L’animale che scegliamo di accudire, di addestrare, ci fa sentire buoni, potenti, quasi onnipotenti;
ma dove finisce il bisogno sincero di dare affetto, e dove inizia l’esibizione?
Quale è il momento in cui cane e proprietario iniziano ad assomigliarsi?
Perché abbiamo bisogno di possedere un gatto pur sapendo che non ci apparterrà mai?
Cosa ci spinge a tener tra le mura domestiche un pitone? Una gallina? Un camaleonte?
Eppure.
Questa esposizione si pone queste domande, dove il punto di vista di un medico veterinario, che
ogni giorno vede animali e proprietari, diventa un punto di vista più profondo, che esula dalla
medicina, e che ne indaga il legame.
Ne ferma un momento.
Il Dr. Francesco Gallorini si è chiesto quanto complesso sia questo rapporto “ a sei zampe”, oltre
la clinica veterinaria esiste un prima ed un dopo che si costruisce giorno per giorno. E da qui
l’idea di immortalare un istante a due, di scrutarne le somiglianze, di capire se dietro la passione
per un determinato animale, non sia anche l’ancestrale bisogno di dominio che ci
contraddistingue.
Monica Conticini